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La Baronessa di Carini

Baronessa di CariniLa prima e forse la più conosciuta tra le leggende del Castello, è quella che narra la tragica vicenda di Laura Lanza, figlia di Cesare e Baronessa di Carini, effettivamente avvenuta e documentata in un atto del 1563, conservato nella chiesa parrocchiale del paese.
La giovane Laura, andata in sposa a soli 14 anni, per volere del padre, a Don Vincenzo la Grua Talamanca, Barone di Carini che, tutto preso dagli affari legati alla sua proprietà, si disinteressava della moglie, aveva un amico d’infanzia, Ludovico Vernagallo, con il quale soleva passare molto del suo tempo e ben presto molti cominciarono a pensare che ne fosse divenuta l’amante.
La leggenda narra che Cesare Lanza, venuto a conoscenza del rapporto tra la figlia e il giovane cavaliere Ludovico, per difendere l’onore del Casato, si recò presso il Castello di Carini, dove dimorava Laura e, cogliendola sul fatto, l’assassinò strangolandola.
Pare che fosse stato un frate del vicino convento ad informare il padre ed il marito di Laura del presunto tradimento della giovane, e questi, assieme, freddamente meditarono e prepararono l’assassinio: quando l’ignobile spia si accorse che i due amanti stavano insieme, avvertì don Cesare Lanza che accorse nella stessa notte a Carini, accompagnato da una sua compagnia di cavalieri e, fatto circondare il castello per evitare qualsiasi fuga dell’amante di sua figlia, vi irruppe all'improvviso e, sorpresili a letto, li uccise.
Avvenuto l’infame delitto, Cesare Lanza, divorato dai rimorsi, decise di rifugiarsi nel Castello di Mussomeli per espiare la sua colpa e, ancora oggi, sembra, che lo spirito di questa infelice donna vaghi per il Castello di Mussomeli alla ricerca del padre che l’avrebbe uccisa ingiustamente.

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