Nato nel 1805, era soprannominato “Pietru lu mischinu“.
Uomo mite e dedito alla alla religione, fu un esemplare padre di famiglia, oltre che stimato poeta.
Di lui si ricordano: “L’incredulo convertito”, di 598 ottave, ordinate creativamente in XXII canti; “La fortuna e i ceti”; “Vita di lu galantuomo scostumatu”.
Morì nel 1856.